Chiesa di S. Eufemia

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Il Duomo di S.Eufemia, tipico esempio di barocco veneziano, si innalza, con elegante imponenza alla sommità del nucleo storico. La lunghezza della chiesa è di 51 metri la larghezza 30; la nave mediana è alta 17 metri le navi laterali sono alte dieci metri. La chiesa primitiva dedicata a S.Giorgio ed eretta in epoca tardo antica venne sostituita verso la metà del secolo X da una nuova costruzione a tre navate con cupole sovrapposte ai tre altari maggiori, nella navata laterale destra dietro l’altare è collocato il sarcofago di S.Eufemia in marmo.

La nuova chiesa venne dedicata ai SS.Giorgio e Eufemia patroni della città. Per la chiesa e per la parrocchia da ricordare l’anno 1178 in quanto, con la bolla del papa Alessandro III la chiesa diventa “capitolare”. Ottenuta la delibera del Consiglio cittadino nel 1720, dopo alcuni anni di preparativi e dopo aver demolito le attigue chiesette di S.Orsola, S.Rocco e S.Michele, venne posta la prima pietra del nuovo Duomo. Scartato il progetto iniziale di Giovanni Scalferoto venne assunto l’architetto Giovanni Dozzi, pure egli di Venezia, che nel 1736 portò a compimento l’opera grazie anche il contributo di altri artisti veneziani, altaristi friulani e mastri locali. I primi ad esser completati furono i cori, già nel 1728, mentre il sarcofago di S. Eufemia fu collocato dove si trova ancora oggi.

I tre altari principali secondo il progetto di Gerolamo Laureato di Venezia, datano 1741. Il vescovo Mazzoleni consacrò le tre grandi sculture dell’altare principale: S.Giorgio, S.Rocco e S.Marco. Il vescovo parentino Gaspare Negri, nel 1747 assegnò alla chiesa il titolo di insigne; come testimonia la lapide epigrafica dietro l’altare principale. La chiesa fu consacrata nel 1756. Nel 1754, alla vigilia della festività di S.Eufemia, si sentirono le prime note dell’organo fabbricato da Antonio Barbini; negli anni ha subito diversi restauri, l’ultimo nel 1958. Oggi l’organo è considerato monumento storico culturale ed è in fase di restauro. Nel 1780 l’architetto rovignese, Simone Battistella progettò il rivestimento in pietra bianca della facciata meridionale della chiesa. Nel 1861, invece, l’ingegnere Depozzo portò a termine il rivestimento del fronte copiando gli elementi architettonico-decorativi del Battistella. Affianco l’entrata meridionale si trova il bassorilievo gotico raffigurante S.Eufemia; sulla facciata alcuni frammenti paleocristiani e preromanici.

L’interno della chiesa è incantevole. L’altare maggiore, “concepito alla romana” e quelli monumentali laterali del S.Sacramento e di S.Eufemia sono opera ragguardevole dell’architetto e scultore veneziano Girolamo Laureato e furono eretti nel 1741 con marmi di Carrara da Alvise e Ambrogio Tagliapietra, anch’essi veneziani. Anche le statue di S.Marco, S.Giorgio e S.Rocco, poste sopra l’altare maggiore, dai volti somiglianti e idealizzati, sono sculture pregevoli dei suddetti artisti. L’altare del S.Sacramento è riccamente rivestito in marmo, particolarmente belle le sue colonnine e gli angeli, splendido il paliotto sbalzato in argento con la scena centrale in oro del 1777 forgiato nelle officine veneziane. Dietro all’altare di S.Eufemia, con una statua della Santa, in pietra dorata e dipinta (secolo XVI ), è riposta l’arca, che racchiude il corpo della Santa.

Dietro l’altare maggiore si potevano, un tempo, ammirare tre grandi quadri con cornici dorate, ora in fase di restauro; la tela maggiore, raffigurante “L’ultima cena”, è opera di Giovanni Contarini datata 1574, le altre due, “I Discepoli dormienti” e “Gesù nell’orto” sono di autore ignoto. Qui si poteva inoltre ammirare la preziosa icona bizantina della B.V.con Bambino, ora custodita in sagrestia. L’interno della chiesa è abbellito da 8 altari laterali, dal battistero e dalle due acquasantiere in marmo, sulle quali si trovavano, fino qualche tempo fa, le statuette di S.Giorgio e S.Eufemia. La pala dell’altare di S.Sebastiano del 1635. Gli argenti sacri della parrocchiale costituiscono ancor oggi una raccolta di particolare interesse e ricchezza.

SANTA EUFEMIA E IL SUO SARCOFAGO

Non ci sono molti documenti storici sulla vita di S.Eufemia. Il più delle volte viene raffigurata con la palma e la ruota del martirio nonché i leoni si suoi piedi. Nacque a Calcedonia nell’Asia Minore attorno l’anno 290 d.C. La sua era un’illustre famiglia patrizia. Ebbe un’educazione cristiana tanto che nella sua città divenne nota sia per la sua bellezza che per le sue virtù. Al tempo dell’imperatore Diocleziano, che perseguitò i cristiani, la quindicenne Eufemia venne imprigionata e seviziata e, il 16 settembre 304 d.C. fugettata tra i leoni nell’arena.

Le spoglie della Santa martire rimasero per tre secoli a Calcedonia, in seguito le sue spoglie vennero raccolte in un sarcofago di marmo e trasferite a Costantinopoli dove furono conservate in una chiesa maestosa che l’imperatore Costantino fece erigere in suo onore. Vi rimasero fino all’anno 800 d.C. quando, secondo la leggenda, in una notte tempestosa, il sarcofago con il corpo della Santa sparì da Costantinopoli. All’alba del 13 luglio dell’800 il sarcofago arrivò alla spiaggia e venne trainato fino alla sommità del colle da un esile ragazzo con i suoi vitellini.

Gli abitanti, allibiti gridarono al miracolo e accolsero la Santa come nuova protettrice della città.

Il sarcofago, proveniente da officine aquileiesi (III d.C.), è in marmo del Proconneso. Misura in lunghezza 208 cm , in altezza 195 cm ed è largo 95 cm. Nel sarcofago sono custodite le reliquie della Santa coperte da preziosi paramenti con ricami dorati. Una maschera di cera eseguita da Mila Vod zagabrese, ne ricopre il volto. Il 16 settembre si festeggia la Santa patrona della città.

IL CAMPANILE

Il campanile di S.Eufemia venne innalzato negli anni 1654-1687 in sostituzione di quello primitivo più basso e allora cadente. Il campanile si rifà a prototipi veneziani risalenti ad epoche precedenti. La costruzione è durata per ben ventisei anni. La singolare e splendida statua forgiata nell’officina dei fratelli Vincenzo e Giovanbattista Vallani da Maniago, è stata posta sul campanile nel 1758 in sostituzione della precedente di legno foderata in rame in sostituzione della precedente di legno foderata in rame andata distrutta nel 1756. La statua, che gira su un perno in direzione del vento, venne, al pari del campanile, più volte riparata. Nel 1879 sul campanile e chiesa vennero posti i parafulmini. Il campanile assieme alla statua di S.Eufemia (alta 4,70 m) è il più alto dell’Istria supera i 62 m d’altezza mentre la larghezza base è di 8,66 m.

Appena qui, sulla sommità del colle, ai piedi della chiesa di S.Eufemia, si è consapevoli della bellezza che ci circonda: lo sguardo si perde nell’infinito blu del mare a nord fino allo splendido arcipelago delle Brioni; mentre dal lontano nord-ovest emergono le Prealpi.