2. Avantgarde Jazz Festival: Omar Sosa
Compositore, pianista e capogruppo, Omar Sosa percorre un tragitto musicale che ricalca l’odissea delle diaspore lungo il tratto compreso tra Cuba, Africa e Brasile, le migrazioni dall’America Centrale fino alle comunità di origine africana dell’Ecuador e da San Francisco e New York all’Europa occidentale e al Mediterraneo
Compositore, pianista e capogruppo, Omar Sosa percorre un tragitto musicale che ricalca l’odissea delle diaspore lungo il tratto compreso tra Cuba, Africa e Brasile, le migrazioni dall’America Centrale fino alle comunità di origine africana dell’Ecuador e da San Francisco e New York all’Europa occidentale e al Mediterraneo. Sempre fedele alle proprie origini afrocubane, Sosa presenta una visione spirituale di altruismo artistico privo di compromessi, che abbraccia l’umanità intera. Sosa ha vinto il premio alla carriera del programma Smithsonian Associates, ha avuto cinque nomination al Grammy, e altre due volte al premio che la BBC dedica alla World music. Sosa integra in maniera originale e cosmopolita le tradizioni culturali di Africa ed Europa, di America del Nord e America Latina. A prescindere dal suo ruolo di solista, di membro della band o di capogruppo, Omar Sosa compone musica che è al contempo personale e mondiale, riflesso della profonda penetrazione nella tradizione specifica dei tamburi batá, nel lirismo del danzón cubano, nei suoni del liuto arabo, dell’oud, e delle percussioni dell’Africa settentrionale, nella musica classica europea e nel jazz internazionale. L’attento e fantasioso intreccio di suoni provenienti dal mondo intero fa di Sosa un artista globale, coraggioso ed originale del ventunesimo secolo.