Regata di barche della tradizione con la vela al terzo

Regata di barche della tradizione con la vela al terzo Galleria fotografica



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U organizaciji eko muzeja „Kuća o batani“, gradske Turističke zajednice, Jedriličarskog kluba „Maestral“ i venecijanske udruge „Vela al terzo“ održana je Druga rovinjska regata tradicionalnih barki s oglavnim jedrom.



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Grazie all’organizzazione dell’eco-museo “Kuća o batani” (“Casa della battana”), dell’Ente per il Turismo cittadino, del circolo velico “Maestral” e dell’associazione veneziana “Vela al terzo”, nei giorni scorsi a Rovigno s’e svolta la Seconda regata di barche della tradizione con la vela al terzo. Si tratta di una regata di vecchie barche, svoltasi sul versante orientale dell’Adriatico settentrionale e nata dalla collaborazione della gente di Rovigno e dell’associazione veneziana che, ogni anno a settembre, organizza la famosa regata storica sul Canal Grande. Alle due ultime edizioni della regata storica veneziana hanno partecipato, nella veste di ospiti d’onore, anche le “battane” rovignesi e le “falkuše” di Komiža.

Alle dodici imbarcazioni della prima edizione della regata di barche della tradizione con la vela al terzo, quest’anno hanno risposto ben diciotto equipaggi. Come di consueto, i colori di Rovigno sono stati difesi dai fratelli Veneir, veri e propri lupi di mare con la loro battana “Calsanta”, da Sergio Sponza con la battana “Fiamita” e da Alvaro Macchi con la sua “gaieta”. Oltre alle nostrane, alla regata, che ha richiamato sulle acque di Rovigno l’attenzione di un gran numero di curiosi, hanno partecipato anche undici barche di Venezia, capitanate da un veliero a tre alberi. Sulla scia delle italiane, hanno raggiunto il porto di Rovigno anche barche della vicina Slovenia e delle citta di Pola, Abbazia e dell’isola di Rab (Arbe).

La vela al terzo s’inizio ad utilizzare proprio nell’Adriatico settentrionale, dal quale si diffuse nella Dalmazia. Di forma trapezoidale, e issata a meta albero. Per il fatto che, con la sua lunghezza, copre i due terzi dell’imbarcazione, gli Italiani l’hanno chiamata “vela al terzo”. La produzione delle vele al terzo, dai colori particolari per consentire ai pescatori di riconoscersi in mare, e stata rinnovata con l’apertura dell’eco-museo “Casa della battana”. Nell’ambito delle attivita del museo, ogni anno, su una piattaforma appositamente attrezzata sulla riva cittadina, viene organizzato un cantiere aperto ai turisti per la costruzione di una “battana”. Una volta armata con l’albero e la vela, la battana, dopo alcune settimane d’intenso lavoro, viene consegnata nelle mani esperte di pescatori professionisti i quali, aderendo sempre molto volentieri a questo genere di manifestazioni turistiche, garantiscono che la preziosa tradizione della costruzione della battana, imbarcazione tipica dei pescatori rovignesi, non solo si conservi nel tempo, ma s’arricchisca e nobiliti con contenuti sempre nuovi.

La prima “Notte dei pescatori” di quest’anno, svoltasi sulla riva cittadina lungo il “Veli molo” (il “Grande molo”), e stata all’insegna della premiazione dei vincitori della “Seconda regata rovignese delle tradizionali imbarcazioni con la vela al terzo”. Tra le battane nostrane, il primo posto e andato a Sergio Sponza con la sua “Calsanta”, mentre, tra le barche italiane, il primo premio e andato a Giuseppe Fanello con la “Astemio”. Tra le grandi imbarcazioni a piu vele, la piu veloce e stata la barca polesina “Taurus”.

Premiazione a parte, questa “Notte dei pescatori” sara ricordata anche per la magnifica atmosfera di festa, tra vino e pesce in abbondanza e le note musicali del gruppo folk “Batana” e della klapa ospite “Sveti Petar u šumi”. Ma sono state soprattutto le mani dell’esperto pescatore Giordano Banich, abilissimo nel tessere le reti da pesca, ad attirare l’attenzione dei turisti. Quest’estate, la “Notte dei pescatori”, voluta dall’Ente per il Turismo, dalla Citta di Rovigno e dalla “Maistra”, sara proposta ogni settimana, sino al termine della stagione turistica.

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