GANDUSIANA 2009

GANDUSIANA 2009 Galleria fotografica



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Il progetto “Gandusiana”, nato nell’ottobre del 2007, si propone per la prima volta quest’anno come festival musicale estivo di varia musica contrassegnata dal comune denominatore della qualità



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Il progetto “Gandusiana”, nato nell’ottobre del 2007, si propone per la prima volta quest’anno come festival musicale estivo di varia musica contrassegnata dal comune denominatore della qualità. La “Gandusiana”, con i suoi tanti concerti, a metà luglio ha offerto ai numerosi amanti dell’avant-garde e della musica non convenzionale una ghiotta occasione per visitare la bella città di sant’Eufemia. L’edizione di quest’anno ha proposto una novità: il festival ha fatto da trait d’union tra la Scuola popolare aperta, tradizionale promotrice ed organizzatrice del progetto, e la Fiera del libro dell’Istria. E perché il tutto non si riducesse al binomio “musica di qualità-buon libro”, gli interni della caffetteria “Adriatic” sono stati abbelliti dalle fotografie in bianco e nero del pittore accademico rovignese Dalibor Talajić, scattate nel corso dei concerti invernali tenutisi nel teatro ed esposte per attrarre il pubblico del festival con la loro suggestività. Il programma festivaliero ha compreso tanti concerti tenutisi in più ambientazioni: l’isola di Santa Caterina, il teatro “Antonio Gandusio” ed il palco estivo Monte.

Il festival è stato inaugurato sull’isola di Santa Caterina dalle improvvisazioni e dalle sperimentazioni della violoncellista viennese Mia Zabelka, compositrice ed interprete di musica elettro-acustica, e dalla musicista d’origine pachistana, ma inglese d’adozione, Zahre Mani. Nell’ambito della stessa serata il pubblico ha potuto ascoltare l’austriaco Christian Fennesz e la sua particolarissima musica. Nell’ambito della produzione musicale del festival, alla serata inaugurale hanno partecipato anche, uniti da un progetto comune, l’armonicista Bratko Bibič, il batterista Pavel Fajt e la violoncellista Mia Zabelka. La seconda serata ha proposto, invece, la “Runkek Cargo orkestra”. I tanti fans degli “Haustor”, amatissima band di un tempo capitanata dal frontman Darko Rundek, hanno potuto seguire il concerto sul palco estivo Monte. Il concerto è stato preceduto dalla proiezione del DVD musicale “Apokalipsa” di Boris Kovač, considerato dalla critica musicale tedesca uno dei quattro migliori DVD musicali del 2008. La terza giornata del festival è trascorsa all’insegna della promozione del libro di Darko Rundek “Uhovid” (Durieux, Zagreb), alla stesura del quale hanno partecipato anche Svetlana Spajić e Nenad Popović, mentre nel teatro “Antonio Gandusio” veniva proiettato il documentario “A Step Across the Border” di Nicolas Humbert e Werner Penzel, dedicato al chitarrista, compositore ed improvvisatore Fred Frith. Ad esso ha fatto seguito la proiezione d’un altro film-documentario, “Šaban”, diretto dal regista Miloš Stojanović ed ispirato a Šaban Bajramović, la più grande stella della musica rom dei Balcani.

Il palco estivo Monte ha ospitato poi Svetlana Spajić e Dario Marušić, intervenuti con una lectio intitolata “Stili nel canto tradizionale”. Il concerto di Pavel Fajt, uno dei più illustri musicisti della scena rock alternativa boema degli anni ’80, a causa della pioggia, è stato invece dirottato agli ultimi giorni del festival, mentre il gruppo rock sloveno “Brina”, capitanato da Brina Vogelnik, s’è esibito in mattinata.

Nel corso della penultima giornata del festival, sul palco estivo Monte si sono esibiti gli ungheresi “Romano Drom”, interpreti della musica rom “olah”, ed il gruppo albanese Fanfara Tirana, composto dai membri dell’ex Albanian Army. Il festival ha chiuso i battenti con tre concerti tenutisi sempre al Monte. Ancora Pavel Fajt, al quale si sono uniti il “Delta Saxophone Quartet”, fondato nel 1984 ed interprete di musica britannica ed internazionale, ed alcuni musicisti riuniti in un progetto comune denominato “Dondestan The Wyatt project”. Il concerto degli ultimi due gruppi è stato dedicato a Robert Wyatt, essendo proprio l’artista inglese l’autore del “Going too far” che è stato anche il motto della “Gandusiana” di quest’anno.

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