Incredibile scoperta ai piedi della chiesa di Sant’Eufemia

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11.01.2018

Scavando ai piedi della chiesa di Sant’Eufemia è venuta alla luce la chiesa di S. Michele Arcangelo. Com’è successo è presto detto: durante i lavori di posa della pavimentazione del piazzale occidentale antistante alla chiesa di Sant’Eufemia è stata aperta, dopo oltre un secolo, una delle trentadue tombe esistenti e sistemate sino al confine segnato dalle mura che circondano la chiesa. Scoperchiando la tomba s’è giunti alla scoperta della chiesa di S. Michele Arcangelo. Sebbene si sapesse che là sotto c’era una chiesa, il suo ritrovamento nel corso dei sondaggi archeologici è stata una scoperta sensazionale! Stando a quanto dichiarato dallo storico Marino Budicin, vicesindaco di Rovigno, la chiesa riportata alla luce è in buono stato di conservazione. Le pareti, le volte e gli archi dell’edificio ci aiuteranno a ricostruire meglio il passato della città di Rovigno.

La sommità del colle insulare sul quale tra i secoli III-V sorse Rovigno, è un’area di particolare interesse storico-archeologico. Ivi venne costruita la prima chiesa parrocchiale ed attorno alla chiesa sorse anche il primo cimitero rovignese che si mantenne fino al secolo XVIII. Nel medioevo poi accanto alla chiesa dedicata ai Santi Giorgio e Eufemia, vennero erette altre tre chiesette: S. Michele Arcangelo, S. Rocco e S. Orsola. Più tardi, nel 1673, in cima alla Grisia, attigua al Duomo venne, eretta la chiesetta di S. Giuseppe.

Nel 1720, visto che la vecchia chiesa parrocchiale era in rovina il Consiglio cittadino decise di ricostruirla per renderla più consone all’importanza che Rovigno aveva allora nell’Istria veneta, ovvero ingrandendo di molto la chiesa il che comportò l’abbattimento delle chiesette di S. Rocco e S. Orsola nonché della chiesetta di S. Michele Arcangelo.

Il progetto di assestamento del piazzale di S. Eufemia, avviato dalla città di Rovigno nel 2015 prevede due fasi distinte: nella prima il risanamento della parte occidentale del sagrato; in un secondo tempo, poi, l’assestamento di quella meridionale. Considerato che quest’ultima parte presenta numerose tombe e conserva sotto il suo selciato la chiesetta di S. Michele Arcangelo è prevista pure una dettagliata ricerca archeologica di quest’area.

Sarà compito della futura ricerca archeologica ricercare e studiare in dettaglio tutti gli aspetti storici e le strutture architettoniche di questa chiesetta interrata, che a livello regionale rappresenta di certo un unicum, nonché scoprire tutti i segreti che essa ancora nasconde, per poi valorizzarla e magari renderla accessibile agli studiosi ed al largo pubblico.