S’è appena conclusa ancora un’altra edizione della Notte di s. Lorenzo

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12.8.2019

Sabato 10 agosto s’è svolta ancora una “Notte di s. Lorenzo”, manifestazione che cade ogni anno nel periodo in cui sulla volta celeste della città di Rovigno è più chiaramente visibile quella pioggia di stelle cadenti nota col nome di “Le lacrime di s. Lorenzo”. Per rendere ancora più romantica l’atmosfera durante la serata, s’è deciso di spegnere la luce dei lampioni e di sostituirla con quella tremolante delle fiaccole, mentre le terrazze di numerosi locali sono state illuminate dalla luce di mille candele, il che ha reso ancora più romantica l’atmosfera già magica di questa notte rovignese trascorsa sotto il cielo stellato.

Ad aumentare il fascino della bella Rovigno ci ha pensato il programma della manifestazione, giunta quest’anno alla sua tredicesima edizione: alle note della musica più romantica, proposta in ben otto suggestivi punti della città, ha fatto eco un magico gioco di luci che ha colorato la centralissima piazza di Rovigno.

Il programma della manifestazione ha avuto inizio con il corteo del gruppo di ballo “Roxanne”. Vestite con gli abiti d’epoca delle dame di corte, le ragazze hanno sfilato e ballato alla luce delle fiaccole annunciando l’evento all’intera città. Tra gli artisti che si sono esibiti nel corso della serata, ricordiamo: il duo Kristijan e Tasha ed il duo Eleonora & Luka, il duo Eligio e Boris, il duo Stand by, la klapa (coro) Contra, la band Le Monde acoustic, Franko Krajcar ed il gruppo Indivia, gli Acoustic Fever, l’ensemble teatrale di musica operistica e operettistica “Opera bb”, protagonista della “Serata di musica spirituale e pop” insieme al coro misto Roženice di Pisino ed a Ronald Braus (direttrice d’orchestra: Ines Kovačić Drndić; pianoforte: Darijan Ivezić), il gruppo folk SAC-KUD Marco Garbin ed il duo Davor e Gracijan Terzić.

Il programma della manifestazione è stato reso ancora più accattivante dalla generosa offerta gastronomica dell’associazione “Agrorovinj” intitolata “I sapori dei nostri campi”.